A non essere “giusto” non è solo lo scatto storto, non perfettamente inquadrato o illuminato o a fuoco, è, soprattutto, lo scatto banale, palesemente artefatto e ritoccato, forzato nella posa e nella situazione, privo di emozione, eccessivamente didascalico, noioso, spesso causato da estenuanti sessioni di scatti che stancano e stressano gli sposi, già preoccupati e ansiosi per i mille possibili contrattempi che una giornata campale, come quella del matrimonio, può certamente riservare.
Fotografie “sbagliate”, cioè che deludono le aspettative degli sposi, sono quasi sempre il risultato di un rapporto tra questi e il fotografo che non ha funzionato, che non è stato “una bella esperienza”.

La fiducia nel fotografo e la complicità che gli sposi riescono a raggiungere con lui, sono elementi imprescindibili e basilari per ottenere un buon servizio. Il fotografo dovrebbe essere un “regista trasparente”, una presenza discreta ma in grado di “disciplinare gli eventi”, impedire gli “imprevisti di scena”, affinché il filo dell’emozione non sia mai spezzato.

Per questo, a partire dalla sua esperienza a fianco di decine di coppie, Davide Giuseppe Tolis – il fotografo di matrimonio, ha messo appunto uno speciale protocollo che ha denominato “Metodo Emotios no Stress”, che a partire dal primo incontro in studio, fino alla consegna dell’Album, gli permette di comprendere a fondo le esigenze e le aspettative dei futuri sposi ed affiancarli con discrezione e competenza nel loro grande giorno, assorbendo le loro ansie, adattandosi allo svolgimento degli eventi, mettendo in campo soluzioni estemporanee e creative in grado di ovviare a qualsiasi contrattempo preservando la serenità dei protagonisti, affinché possano godersi appieno le emozioni della cerimonia e la gioia del ricevimento.